Con gli host di Milano nei negozi di Chinatown, tra vecchie e nuove tradizioni

Giulio, una delle persone che si occupa di curare le relazioni con la community di Milano, ci ha scritto qualche riga per condividere un’esperienza avuta recentemente con alcuni host. Una passeggiata per conoscere meglio Chinatown e spiegare, anche ai piccoli commercianti, l’home sharing. Una “merchant walk”.

Ne è venuta fuori una mini guida del quartiere, da leggere.

Via Paolo Sarpi, il cuore di Chinatown

Lo scorso ottobre abbiamo realizzato la prima “merchant walk” italiana. Si tratta di una attività che diverse comunità di host in giro per il mondo organizzano da qualche tempo, una passeggiata per entrare in contatto con negozi e piccoli commercianti del proprio quartiere. A Milano gli host hanno scelto di esplorare Chinatown, uno dei quartieri più interessanti della città, luogo di integrazione, dove tradizioni milanesi e saperi orientali si sono mescolati in un bel puzzle. Le prime generazioni cinesi sono arrivate qui attorno agli anni Trenta del secolo scorso e giocano, oggi, un ruolo importante nel tessuto multiculturale della città, a tanti livelli.

Pronti all'esplorazione, nonostante la pioggia!

Nonostante la giornata di pioggia la passeggiata lungo via Paolo Sarpi è stata molto partecipata e ci siamo goduti non solo il racconto di Antonella, host che ha organizzato l’iniziativa e ha intrattenuto i presenti con alcune storie sul quartiere, ma anche diverse bontà locali. Ecco più sotto le nostre tappe. Se passate a Chinatown, dovete farci un salto anche voi! Gli host hanno donato ai loro negozi preferiti una vetrofania dedicata. Li riconoscete dal bollo color Airbnb 🙂

Prima tappa: il negozio Scotti. Vende solo riso di alta qualità e non poteva che essere altrimenti visto che il nord Italia è ricco di molte varietà di questo prodotto; senza contare che il riso è elemento fondamentale di tanti piatti cinesi. Ad accoglierci c’era Stefania, che ha fatto un piccolo sconto agli host in visita e ha accettato di buon grado l’adesivo “consigliato dagli host” per il suo negozio.

Seconda tappa: siamo stati alla pasticceria cinese Mr Time. Se avete voglia di una merenda dolce, qui trovate una buona scelta. I pasticceri parlano quasi solo cinese, ma anche per loro l’home sharing non era una parola sconosciuta e ci hanno accolti molto volentieri.

Consigliato dagli host

Terza tappa: il Bubble Tea Shop. Questo posto, che è molto amato dai ragazzi milanesi, prepara diverse varietà di tè “da mangiare”, cioè una bevanda arricchita di gelatine dolci e frutta candita, che potreste trovare a Taiwan. Gli host mi hanno detto che spesso ci mandano i loro ospiti, per fargli provare qualcosa di poco conosciuto. La titolare era molto soddisfatta del sostegno degli host.

Quarta tappa: la Macelleria Sirtori. Un mito. Il negozio è qui dagli anni Cinquanta e ha attraversato tutte le fasi della Chinatown milanese. È sicuramente una delle macellerie più rinomate e frequentate della città. La loro carne finisce anche nelle cucine di molti ristoranti cinesi del quartiere, creando così un legame positivo tra i prodotti tipici del territorio lombardo e la creatività fusion delle trattorie della zona. Imperdibile.

Incontro fra tradizioni

Quinta tappa, proprio a fianco a Sirtori: la Ravioleria Sarpi. È una delle novità gastronomiche street food più apprezzate di questa zona della città. Qui potete assaggiare ravioli di tre tipi (verdure, manzo e porro, maiale e verza – ovviamente la carne è della macelleria) preparati con amore da alcune cuoche cinesi, due signore della regione di Dongbei, dove è nata la ricetta di questi ravioli. Con loro anche la signora Maria, un cuoco di Hebei e il suo assistente, che arriva dall’Egitto. È un incontro molto interessante di storie, culture e saperi artigiani, messi insieme da Agie, giovane imprenditore italo-cinese, e il signor Walter Sirtori della vicina macelleria. Durante il giorno potete osservarli mentre lavorano perché le pareti del negozio sono trasparenti, una scelta che dà un tocco di genuinità e familiarità in più all’esperienza. Il proprietario ha accolto con grande entusiasmo gli host e c’è stato un giro di assaggi.

Assaggi

Sesta tappa: Cantine Isola. Un classico. Un altro luogo della tradizione, attivo dal 1896. Grandi vini, titolari italiani e un sommelier di origine cinese. Un luogo giusto dove chiudere una giornata, con un aperitivo o un calice. E anche l’ultimo negozio “approvato dagli host” della nostra passeggiata, conclusa con tante chiacchiere di fronte a un bicchiere di vino.

Fra le esperienze avute in questi mesi con gli host milanesi questa è stata una delle mie preferite. Divertente, autentica e foriera di nuovi stimoli. Gli host vogliono già organizzare la prossima, sarà meglio non mancare!

Grazie Giulio. Altre nuove storie dai quartieri delle città italiane presto su questo blog.