Italian Villages, il progetto di Airbnb con ANCI e MiBACT per promuovere i borghi italiani
Nell’anno che il MiBACT dedica alla promozione dei borghi, Airbnb lancia un piano nazionale Borghi Italiani (Italian Villages) per contribuire alla valorizzazione di questi luoghi e delle loro comunità. Far conoscere i piccoli centri italiani ai viaggiatori di tutto il mondo significa accendere i riflettori su paesaggi, tradizioni e saperi unici, espandere le economie locali e promuovere un turismo più sostenibile, fuori dalle rotte italiane più battute. Il piano, patrocinato da ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, e sviluppato in collaborazione con il MiBACT, prevede la valorizzazione di oltre 40 borghi, diffusi in tutto il Paese, attraverso un ventaglio di progetti diversi.
Il piano è stato lanciato oggi a Palermo, alla presenza fra gli altri di Joe Gebbia, uno dei fondatori di Airbnb, del Sindaco della città Leoluca Orlando, dei rappresentati del Ministero della Cultura e del Turismo come il Sottosegretario Dorina Bianchi e della comunità palermitana degli host che condividono casa su Airbnb.
L’appuntamento è stato anche l’occasione per presentare, per la prima volta, uno studio sull’impatto dell’home sharing nell’Italia rurale, dei borghi e dei piccoli centri.
È emerso che negli ultimi 12 mesi gli host residenti delle aree rurali (47 anni l’età media, il 52% donne) hanno guadagnato complessivamente quasi 80 milioni di Euro, ospitando oltre 540.000 viaggiatori attraverso i 30.000 annunci disponibili. La durata media del soggiorno è stata di 5 notti, con 3 persone a comporre il gruppo medio. Il guadagno annuale dell’host tipico delle aree rurali è stato di 1.600 Euro, frutto in genere di 16 notti prenotate. Il report integrale è consultabile cliccando qui.
Tre borghi (Lavenone in Lombardia, Civitacampomarano in Molise e Sambuca di Sicilia) vedranno altrettanti spazi pubblici recuperati, entro la prima metà del 2018, grazie alla collaborazione fra Airbnb, la comunità locale, artisti e architetti, sul modello di quanto realizzato a inizio 2017 a Civita di Bagnoregio.
Venti borghi, uno per ciascuna delle regioni italiane, vengono poi da oggi promossi, a livello internazionale, attraverso un nuovo sito dedicato: http://italianvillages.byairbnb.com.
La pagina è pensata per mettere in contatto gli host di questi piccoli centri con i viaggiatori interessati a scoprire l’Italia meno conosciuta, condividendo casa con gli abitanti del posto. I comuni interessati sono Aieta (Calabria), Apricale (Liguria), Asolo (Veneto), Barolo (Piemonte), Bevagna (Umbria), Bitti (Sardegna), Città Sant’Angelo (Abruzzo), Cividale del Friuli (Friuli Venezia Giulia), Dozza (Emilia Romagna), Étroubles (Valle d’Aosta), Furore (Campania), Mezzano (Trentino Alto Adige), Moresco (Marche), Pisticci (Basilicata), Poggiorsini (Puglia), Sabbioneta (Lombardia), San Casciano dei Bagni (Toscana), Sperlonga (Lazio), Savoca (Sicilia) e Torella del Sannio (Molise). Il sito costituisce uno strumento di marketing territoriale e potrà espandersi in futuro con nuovi borghi.
Altri venti borghi saranno nei prossimi mesi oggetto di promozione, attraverso un piano di comunicazione dedicato, sui presidi social media di Airbnb, come il canale Instagram.
“Siamo molto felici di poter fare questo annuncio e di promettere il nostro impegno a supporto dei piccoli centri abitati e degli host di alcuni dei paesi più pittoreschi d’Italia. L’home sharing non è un concetto nuovo agli host delle realtà rurali, che da decenni aprono le proprie case ai viaggiatori. Con il ricorso alla tecnologia possiamo tuttavia giocare un ruolo rilevante nel dare nuovo slancio a queste piccole realtà, offrendo ai locali la possibilità di condividere la propria eredità culturale e dando al contempo nuovo slancio all’economia locale”.
Joe Gebbia, co-fondatore di Airbnb
Consulta la pagina dedicata e la mappa per scoprire tutti i borghi interessati dal progetto.