Le Chiese d’Oltrarno e un artista “irriverente”: il terzo itinerario dalla mappa degli host di Firenze
Gli host Airbnb di Firenze hanno realizzato una mappa per valorizzare l’artigianato e i luoghi culturali dell’Oltrarno, collaborando con associazioni e comunità locali, per far conoscere a chi viaggia in città degli angoli speciali e sostenere, al tempo stesso, commercio e tradizioni locali.
In questo post vi presentiamo il terzo percorso della mappa, “Tra Sacro e Profano”, dove visiteremo insieme le chiese più belle dell’Oltrarno (ma non solo).
Partiamo da un elemento sacro che non è, però, una Chiesa: caratteristici delle strade antiche di Firenze, questo quartiere conserva ancora oggi un gran numero di tabernacoli. Già gli antichi romani collocavano lungo le strade tempietti con immagini sacre protettrici della casa o dei viandanti, e l’usanza continuò anche dopo l’affermarsi del Cristianesimo, dove si aggiunsero i lumini a simboleggiare una fede sempre viva, anche di notte.
A Firenze, in particolare, questa forma di architettura religiosa ebbe grande importanza a partire dal 1000 d.c. A partire dal Quattrocento le arti cittadine, le confraternite delle chiese, i conventi e i mercanti fecero realizzare (anche ad artisti famosi) delle immagini sacre per tabernacoli: dovevano testimoniare la loro devozione ma anche la loro ricchezza e potenza.
Oggi, in seguito alla distruzione di palazzi, chiese e torri alla fine del XIX secolo per far spazio a nuove vie e piazze, rimangono le opere d’arte salvate dall’antiquario Bardini (ed esposte nell’omonimo museo) e pochi tabernacoli ancora in strada, come quello che vi segnaliamo tra Via Santa Monaca e Via dei Serragli, in pietra con affresco (inizi del 1300), raffigurante la Madonna col Bambino, San Paolo e San Gerolamo, opera di Bicci di Lorenzo.
Prima di recarci in una delle chiese più belle di Firenze passiamo per il romantico balconcino sull’Arno a Borgo San Jacopo, un angolo nascosto e protetto dalla vista mozzafiato, per godere di una Firenze insolita lontani dal caos. Arriviamo dunque ora alla Chiesa di Santa Felicita. Alla facciata è addossato il Corridoio Vasariano, costruito da Vasari nel Cinquecento. La chiesa acquistò una grande importanza cittadina quando i Medici sfruttarono la sua posizione per l’utilizzo del Corridoio, nel 1565. Da qui infatti potevano accedere a una postazione privilegiata dove assistere alle funzioni religiose senza dover scendere nell’aula. All’interno troviamo l’eccellenza di questa Chiesa: la Cappella Barbadori-Capponi (progettato originariamente da Brunelleschi), infatti, conserva gli affreschi di Jacopo Carucci detto il Pontormo.
Passiamo dal sacro al “profano”, o meglio al goliardico, con la bottega di Clet, noto artista bretone ormai fiorentino d’adozione, che lavora trasformando i cartelli stradali della città in arte. L’opera forse più conosciuta è il divieto di accesso che diventa una trave sostenuta da un omino. Ironia e creatività si incontrano per trasformare un noioso dettame in avventura cittadina. È quindi appropriato parlare di street-art, che però in questo caso – per tutti gli appassionati – si può portare a casa per goderne appieno grazie alla bottega che offre diverse declinazioni e gadget dell’artista.
Arriviamo alla Chiesa di San Niccolò, minore ma caratteristica. Il primo documento che ne testimonia l’esistenza è una bolla papale del 1184.
Non siete ancora stanchi? Raggiungiamo allora un altro gioiello dell’Oltrarno, l’Abbazia di San Miniato (o Basilica di San Miniato al Monte) che nel 2018 festeggia 1000 anni. Uno dei punti più alti di Firenze, la Basilica a fianco è un capolavoro dell’architettura romanica fiorentina. San Miniato, primo martire della città, era probabilmente un mercante greco o un principe armeno in pellegrinaggio a Roma. Si racconta che, intorno al 250, arrivato a Firenze, iniziò la vita di eremita e che fu decapitato durante le persecuzioni anticristiane dell’imperatore Decio, girovagando poi tranquillamente con la sua testa in mano e arrivando così dall’altra parte dell’Arno (l’Oltrarno, appunto), sul luogo che divenne prima santuario, poi cappella e dove ora sorge la basilica. L’intero complesso è circondato da mura difensive, originariamente costruite in maniera frettolosa da Michelangelo durante un assedio. Nella basilica di San Miniato al Monte è presente una meridiana solstiziale tra le più antiche ancora funzionanti in Europa.
Ora ritorniamo verso l’Arno passando per la Porta di San Niccolò, parte delle mura di Firenze e risalente al 1300. È l’unica a conservare la sua altezza originale. Sul far della sera, godetevi la vista da uno dei bar che potrete trovare passeggiando d’estate sulla spiaggetta sull’Arno.
Restate con noi per scoprire a cosa è dedicato il quarto e ultimo percorso in Oltrarno e visitate gli altri punti di interesse nelle passeggiate precedenti (da ripercorrere qui e qui).