Un amore in lockdown: ecco le storie più romantiche d’Italia
Quest’anno ha rappresentato una sfida, ma allo stesso tempo si è rivelato ricco di opportunità, tanto da trasformarsi per alcuni in un periodo estremamente felice. La chiave di volta? L’AMORE! Perché nonostante le difficoltà, Cupido non ha smesso un istante di scoccare le sue frecce, facendo sbocciare nuovi amori anche nel bel mezzo di una pandemia.
Proprio per festeggiare le nuove coppie, lo scorso 26 gennaio Airbnb ha lanciato il concorso Un amore in lockdown, dando la possibilità a tutti coloro che si sono innamorati durante questo ultimo anno di vincere un voucher, da utilizzare quando sarà possibile ritornare a viaggiare, per prenotare il primo soggiorno romantico insieme.
Tra le duemila candidature ricevute, una giuria ha selezionato le 21 storie più romantiche, divertenti ed emozionanti, una per ogni regione o provincia autonoma d’Italia.
Galeotti sono stati gli sguardi in coda al supermercato, in farmacia o alle poste…
Il 3 aprile vado al supermercato vicino casa. Ovviamente struccata e quasi in pigiama! In fila alla salumeria noto un uomo (…) che mi guarda. Dopo una settimana esco per andare in farmacia, cerco di attraversare e vengo sfiorata da una Vespa, che guidava l’uomo della salumeria della settimana prima! Così ci siamo presentati: si chiamava Davide! Ci siamo scambiati il numero con la scusa di qualche problema per la quasi collisione. Dopo due giorni ci siamo dati appuntamento al supermercato. Da quel giorno non ci siamo più separati”.
Claudia L.
…ma anche le spese online, a caccia dei beni di prima (o non così prima) necessità:
“Marzo 2020. Usufruisco per la prima volta delle consegne a domicilio. Ed arriva lui. Il principe sul doblò (il cavallo è sorpassato) bianco! Due mesi di spese anche non necessarie pur di vederlo, lui che nella borsina, tra una lattuga e due scatolette di tonno, mi lascia biglietti messaggeri! Ricevere gli auguri di compleanno (3 maggio) con serenata al citofono e regalino e dolcetto nel sacchetto del pane è stato unico. Come lui! Ovviamente il 4 maggio, primo giorno di fase 2, è diventata la data del nostro anniversario”.
Manuela C.
Anche i canti dai balconi hanno giocato un ruolo importante tra gli amori del 2020:
“Nel pomeriggio del 12 marzo, sono uscito sul balcone del palazzo strimpellando il mio organetto con l’unico fine di risvegliare l’allegria nel vicinato. Subito dopo sono stato invaso da richieste di amicizia sui social: la forza della musica, di un gesto sincero o di una buona intenzione, ha portato il mio messaggio molto molto lontano. Tra i followers che hanno apprezzato il mio video postato su Instagram c’era una ragazza con la quale è nato un dialogo sincero, un confronto autentico e da qui il desiderio di conoscersi di più. Ci siamo quindi scambiati il numero e da lì è iniziata la nostra storia. Il 4 maggio ci siamo incontrati di persona e oggi vogliamo sposarci”.
Vittorio Z.
Per non parlare delle dating app, gli immancabili webinar o i social…
Ah, il dating durante una pandemia. Una parola: cibo. È appurato che la pandemia ha risvegliato in tutti la passione per la cucina. E in me per prima. Ho iniziato a sfornare torte, muffin, biscotti… e ovviamente a postare sui social, perché qual è il senso di cucinare se non lo condividi, almeno virtualmente? Per lui è stato uguale. Io seguivo i suoi aggiornamenti sulla lievitazione della pizza come una telenovela, lui i miei cookies. Abbiamo iniziato a darci consigli, sembrava ci conoscessimo da una vita. Il nostro primo appuntamento fu per condividere del cibo, e provenendo da due culture diverse (lui ha radici polacche), la cosa si è fatta interessante. Un fantastico pic nic di pierogi e involtini che ancora non ho identificato, contro il mio tiramisù. E mi ha regalato del lievito madre (introvabile)”.
Sabrina B.
… e gesti in cui la gentilezza scatena il colpo di fulmine:
“Nel condominio dove abito, c’era una coppia di vecchietti in quarantena in attesa del tampone. Un giorno sentii una voce femminile nel pianerottolo: una ragazza portava la spesa a quei vecchietti che non potevano muoversi di casa. La guardavo dallo spioncino della mia porta di casa e la trovavo bellissima. Un giorno lasciai un bigliettino sul tappeto dei due vecchietti per farlo trovare alla ragazza, dicendole che ero il ragazzo della porta accanto e che trovavo il suo gesto molto caritatevole. Sul bigliettino c’era il mio indirizzo di Skype. Lasciai tutto in mano alla sorte sperando di trovare, un giorno, la sua richiesta di amicizia. Una mattina di aprile trovai la sua richiesta di connessione e iniziammo a parlare. Ora stiamo insieme e abbiamo offerto un cesto di Natale a quella coppia di vecchietti che ci ha permesso di conoscerci”.
Alessandro V.