Brian Chesky vivrà ovunque nel mondo prenotando alloggi su Airbnb
Punti Chiave
- La rivoluzione dei viaggi diventa realtà: il CEO della piattaforma ha annunciato che a partire da questa settimana vivrà in alloggi Airbnb, diventando così nomade digitale.
Punti Chiave
- La rivoluzione dei viaggi diventa realtà: il CEO della piattaforma ha annunciato che a partire da questa settimana vivrà in alloggi Airbnb, diventando così nomade digitale.
Con l’affermazione dello smart working e del lavoro ibrido, sono sempre più coloro che non hanno più la necessità di recarsi in ufficio quotidianamente: per la prima volta, milioni di persone possono vivere ovunque nel mondo, determinando così il più grande cambiamento nel mondo dei viaggi dall’introduzione dei voli commerciali.
Su Airbnb abbiamo notato che:
- Una notte su cinque prenotata nel terzo trimestre del 2021 ha riguardato soggiorni di 28 giorni o più;
- Quasi il 50% delle notti prenotate nel terzo trimestre de 2021 riguardava soggiorni di almeno sette giorni, rispetto al 44% del 2019;
- Nel corso di 12 mesi (da settembre 2020 a settembre 2021) più di 100.000 ospiti hanno prenotato soggiorni di 90 giorni o più;
- Oltre 300.000 persone hanno presentato domanda per essere selezionate tra i 12 vincitori per vivere ovunque su Airbnb per un anno e che attualmente stanno contribuendo allo sviluppo e all’innovazione del prodotto.
Ora Brian Chesky, CEO e co-fondatore di Airbnb, ha annunciato che anche lui vivrà su Airbnb. Il suo viaggio partirà da Atlanta (Stati Uniti), dove vivrà questa settimana, per poi spostarsi in altre città e tornare ogni tanto a San Francisco, proprio come fanno molti lavoratori da remoto quando devono incontrare i colleghi. Vivendo ovunque su Airbnb, Brian Chesky contribuirà a migliorare il design dell’esperienza sulla piattaforma.
La possibilità di sperimentare il nuovo trend di “vivere ovunque” è alla base anche della Casa a 1 Euro (www.airbnb.it/1eurohouse), il nuovo progetto di Airbnb appena lanciato in Sicilia. Una persona da tutto il mondo avrà la possibilità di trasferirsi con un gruppo ristretto a Sambuca di Sicilia e vivere in una casa a 1 euro completamente ristrutturata, sperimentando così la vita da digital nomad per un anno.
Il fenomeno del “vivere ovunque” va di pari passo con il decentramento della vita, una tendenza che sta modificando il concetto di viaggio. Ecco le altre tendenze a cui ci aspettiamo di assistere.
Le persone continueranno a spostarsi in migliaia di paesi e città e vi rimarranno per settimane, mesi o anche più a lungo.
- 100.000 paesi e città nel mondo hanno avuto almeno 1 prenotazione Airbnb durante la pandemia;
- 6.000 luoghi hanno ricevuto la loro prima prenotazione su Airbnb;
- Nel terzo trimestre del 2021 le notti prenotate dagli ospiti americani per soggiorni nelle aree rurali negli Stati Uniti sono aumentate dell’85% rispetto allo stesso periodo nel 2019.
Più persone si trasferiranno all’estero, altri viaggeranno per tutta l’estate e alcuni rinunceranno persino ai contratti di affitto per diventare nomadi digitali.
- Le persone vogliono esplorare nuovi paesi: prima della pandemia, i viaggi internazionali sono esplosi da 25 milioni nel 1950 a oltre 1,4 miliardi nel 2019, secondo UNWTO;
- Su Airbnb, i soggiorni in famiglia di lunga durata sono cresciuti del 75% dall’estate 2019 all’estate 2021;
- Dal 2020 al 2021 la percentuale di utenti che prenotano soggiorni a lungo termine su Airbnb per condurre uno stile di vita nomade è cresciuta dal 9% al 12%.
Città e paesi si sfideranno per attirare i lavoratori a distanza e ciò porterà a una ridistribuzione dei luoghi in cui le persone viaggiano e vivono
- Sempre più paesi stanno cambiando le loro norme sui visti e sulle tasse, e più di 35 paesi offrono attualmente un visto per nomadi digitali.
- Airbnb sta già aiutando alcune destinazioni urbane e rurali degli Stati Uniti per consentire a chi lavora da remoto di provare a vivere lì: tra queste vi sono Chicago, Tucson, Arizona, Tulsa, Oklahoma, il West Virginia e il nord del Maine.
Nota sulle dichiarazioni previsionali
Questo comunicato stampa contiene dichiarazioni previsionali, ai sensi delle disposizioni “safe harbor” del Private Securities Litigation Reform Act del 1995, su Airbnb e sul nostro settore che implicano rischi e incertezze significativi. Tutte le dichiarazioni diverse dai dati storici contenuti in questo comunicato stampa, comprese, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, quelle relative agli effetti della pandemia di COVID-19 su Airbnb, sulle tendenze di viaggio e sul settore dei viaggi, al comportamento di host e ospiti e a prestazioni, prospettive, programmi e obiettivi per il futuro di Airbnb sono dichiarazioni previsionali. In alcuni casi, è possibile identificare le dichiarazioni previsionali in quanto contengono parole quali “potrebbe”, “in futuro”, “prevede”, “è possibile”, “potenziale”, “obiettivo”, “continua” o la forma negativa di queste parole o di termini o espressioni simili che riguardano le nostre aspettative. Sebbene riteniamo di avere motivi ragionevoli alla base di ogni dichiarazione previsionale contenuta in questo comunicato stampa, non possiamo garantire che i risultati futuri, livelli di attività o eventi e circostanze espressi nelle dichiarazioni previsionali si realizzeranno o verificheranno effettivamente. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a una serie di rischi, incertezze e ipotesi noti o meno, e ad altri fattori che potrebbero comportare che i risultati effettivi siano sostanzialmente diversi dai risultati espressi o impliciti in questo comunicato stampa. Pertanto, consigliamo di non fare affidamento sulle dichiarazioni previsionali come previsioni di eventi futuri.
I fattori importanti che potrebbero far sì che i risultati effettivi differiscano significativamente da quelli indicati nelle dichiarazioni previsionali includono:
- gli effetti e la durata della pandemia di COVID-19 su Airbnb, sul settore dei viaggi, sulle tendenze dei viaggi e sull’economia globale in generale;
- modifiche alle politiche e ai regolamenti relativi ai viaggi in entrata dei paesi;
- cambiamenti nelle condizioni politiche, aziendali ed economiche e altri fattori discussi in “Fattori di rischio”, “Discussione e analisi della condizione finanziaria e risultati delle operazioni da parte della direzione” e “Nota cautelativa sulle dichiarazioni previsionali” nella nostra relazione annuale sul modulo 10-K depositata presso la US Securities and Exchange Commission (SEC) il 26 febbraio 2021 e le eventuali successive relazioni trimestrali sul modulo 10-Q depositate presso la SEC.
Tutte le dichiarazioni previsionali fanno riferimento esclusivamente alla data di questo comunicato stampa e si basano sulle informazioni e sulle stime a nostra disposizione alla medesima data. Decliniamo espressamente qualsiasi obbligo di aggiornare o rivedere qualsiasi informazione contenuta nel presente comunicato stampa, ad eccezione di quanto richiesto dalla legge.