Friuli Venezia Giulia e Airbnb: patto per attrarre nomadi digitali

Punti Chiave

  • Al via il programma Live and Work Anywhere per promuovere i soggiorni a lungo termine, in forte crescita rispetto al pre pandemia.
  • Airbnb Italia ‘sposta’ gli uffici: smart working da Trieste.

Punti Chiave

  • Al via il programma Live and Work Anywhere per promuovere i soggiorni a lungo termine, in forte crescita rispetto al pre pandemia.
  • Airbnb Italia ‘sposta’ gli uffici: smart working da Trieste.

Un ‘patto’ per attrarre nomadi digitali. Airbnb da una parte promuoverà il Friuli Venezia Giulia come destinazione per i nomadi digitali interessati a trasferirsi e lavorare da remoto per lunghi periodi. Dall’altra la Regione introdurrà una serie di agevolazioni per facilitare questo tipo di soggiorni da parte di italiani e stranieri. L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa tenuta a Trieste dove Airbnb, che ha adottato post pandemia una politica di lavoro flessibile, ha temporaneamente trasferito la sede italiana, con i dipendenti che lavoreranno dalle abitazioni attrezzate e disponibili sul sito.

Le iniziative

Milioni di persone vivono e lavorano oggi in modo più flessibile. Per questo possono viaggiare in migliaia di città e paesi, dove rimangono per settimane, mesi o anche per intere stagioni. Nel 2021, 1 ospite su 5 ha utilizzato Airbnb per lavorare da remoto durante i suoi viaggi – un trend che è continuato nel primo trimestre del 2022, con i soggiorni a lungo termine che hanno raggiunto il  massimo storico, raddoppiando rispetto allo stesso periodo nel 2019. Un’opportunità unica anche per l’Italia, dato che la piattaforma solo nei primi 3 mesi dell’anno ha visto aumentare le ricerche di viaggi in solitaria e a lungo termine nel nostro Paese del 90% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia.

Numerose le attività che verranno sviluppate nel corso dei prossimi mesi. Airbnb pubblicherà a breve una pagina dedicata, www.airbnb.com/ViviLavoraFvG, che mostrerà sia gli annunci con le caratteristiche adatte per i nomadi digitali (wi-fi, postazione di lavoro, offerte speciali per soggiorni oltre i 28 giorni), sia informazioni pratiche in materia amministrativa. Una serie di campagne di comunicazione verranno sviluppate per raggiungere gli utenti Airbnb in tutto il mondo e per dare visibilità alla destinazione Friuli Venezia Giulia, insistendo sull’ospitalità responsabile e promuovendo questa nuova idea di viaggio. L’azienda sta lavorando infine per promuovere e accrescere l’offerta di alloggi a prova di nomadi digitali sul territorio e fra la propria community di host: previsto il prossimo 6 ottobre a Trieste un seminario per i proprietari di immobili interessati a cogliere l’opportunità del lavoro da remoto, a cui è ancora possibile iscriversi su questa pagina. L’evento è rivolto sia a chi vuole iniziare l’attività di host sia a chi è già host Airbnb. Il team Airbnb presente darà consigli su come avviare i primi passi su questa piattaforma e su come migliorare il proprio annuncio per poter accogliere al meglio questa nuova domanda.

Per i nomadi digitali interessati, la Regione ha sviluppato un pacchetto smart working che prevede, fra l’altro:

  • un Portale dedicato ai nomadi digitali;
  • una FVG Card gratuita o fortemente scontata, per un percorso personalizzato alla scoperta del Friuli Venezia Giulia, con visite guidate, accesso gratuito o speciali sconti nelle strutture convenzionate;
  • Posti riservati negli eventi maggiormente rappresentativi della Regione.

Il lavoro da remoto e i soggiorni a lungo termine rappresentano un’importante opportunità per le destinazioni che vorranno aprirsi a questa sfida. Siamo orgogliosi che nel nostro programma siano presenti ben due mete italiane e sono convinto che il Friuli Venezia Giulia abbia tutte le carte in regola per far vivere ai nomadi digitali un’esperienza davvero autentica”, ha dichiarato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia.

La pandemia ha determinato profonde mutazioni nel mondo del lavoro. Cambiamenti che abbiamo deciso di cavalcare anziché subire dando avvio ad un’iniziativa, Agile Fvg, per sviluppare politiche nell’ambito dello smart working nel settore privato e per rafforzare la dimensione del Friuli Venezia Giulia come regione inclusiva, attenta al benessere delle persone e attrattiva.  All’interno di questo progetto è nata la candidatura al bando di Airbnb. Essere una delle venti destinazioni più accoglienti al mondo per nomadi digitali è senza dubbio la conferma della centralità, geografica e non, di questo territorio e rappresenta un ulteriore tassello nel mosaico del già eccellente sistema lavorativo e dell’innovazione del Friuli Venezia Giulia”, afferma Alessia Rosolen, Assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia.

“Il Friuli Venezia Giulia è la regione leader in Italia per qualità della vita, con ben tre città nei primi dieci posti della classifica annuale stilata da Il Sole24Ore: Trieste al primo posto, Pordenone al settimo e Gorizia al nono. Merito di una eccellente offerta di servizi, a cui si aggiunge un ricco patrimonio naturalistico e artistico, con la presenza di cinque siti Unesco nel territorio regionale. In questa legislatura abbiamo compiuto investimenti significativi per rendere il Friuli Venezia Giulia una destinazione sempre più attrattiva e i risultati dell’ultima stagione estiva, con una crescita in doppia cifra delle presenze rispetto al periodo pre-pandemia, proiettano la nostra regione tra le località turistiche di prima fascia in Italia, al pari di Toscana e Trentino Alto Adige. A ciò si sommano le iniziative messe in campo dall’Agenzia regionale Lavoro e Sviluppo Impresa, al fine di attrarre talenti e investimenti e di promuovere il Friuli Venezia Giulia quale meta ideale per fare impresa. In questo senso sono particolarmente orgoglioso che Airbnb abbia scelto proprio la nostra regione per attrarre i nomadi digitali, quei milioni di persone che oggi vivono e lavorano in maniera più flessibile, e sono certo che il Friuli Venezia Giulia saprà offrire loro un’esperienza unica, in termini di servizi, infrastrutture e soprattutto accoglienza” ha affermato Sergio Emidio Bini, Assessore alle Attività Produttive e Turismo.

Il Rapporto

In primavera Airbnb ha quindi lanciato a livello globale il programma Live and Work Anywhere. L’intento è quello di individuare le destinazioni più adatte e collaborare con enti locali e aziende di promozione turistica per attrezzare e promuovere questi territori come dei veri e propri “hub” per nomadi digitali. Un’iniziativa  che può contribuire alla crescita economica delle aree individuate: una ricerca condotta dalla Business School di Harvard mostra che, se da un lato i nomadi digitali e in generale coloro che lavorano a distanza possono rappresentare un beneficio per qualsiasi economia, questi possono svolgere un ruolo chiave nel favorire l’imprenditorialità nelle comunità in cui andrebbero a risiedere, creando “cluster tecnologici” in tutto il mondo. Il programma mira inoltre a stimolare la riqualificazione del patrimonio immobiliare locale e la spesa in servizi (trasporto, cultura, sport, sanità, ristorazione) e infrastrutture di telecomunicazione.

Airbnb ha inoltre presentato una guida sul lavoro da remoto per fare il punto sul fenomeno, includendo esempi virtuosi e dati a dimostrazione dei vantaggi per le comunità locali. Pensata per le destinazioni, raccoglie dati pubblici, evidenze di Airbnb e buone pratiche raccolte collaborando con le 20 destinazioni individuate dal programma Live & Work Anywhere che possono essere di esempio e ispirazione per altre località. La rivoluzione del lavoro da remoto è particolarmente interessante per i piccoli centri e le comunità rurali. Dall’inizio della pandemia nel marzo 2020, oltre 8.100 destinazioni hanno visto per la prima volta realizzarsi un soggiorno su Airbnb.