Una nuova legge della Toscana riconosce il diritto all’home sharing e semplifica le regole

Le parole degli host toscani sono state ascoltate. La Regione ha riconosciuto, con una nuova legge appena promulgata, il diritto delle persone a condividere la propria casa, dando così una risposta agli oltre 700 messaggi inviati nelle scorse settimane dagli host di Airbnb al Presidente e all’Assessore al Turismo della Toscana. Si tratta di un nuovo capitolo nel percorso di confronto avviato da Airbnb, in tante parti del mondo, con le Amministrazioni pubbliche sui temi dell’home sharing, su cui molte città e regioni stanno oggi lavorando attraverso nuove leggi che sostengono l’innovazione.

Per la prima volta la comunità di Airbnb si è mossa tutta insieme per far sentire, in maniera efficace e capillare, le proprie ragioni, grazie all’attivazione di uno strumento online che ha generato un forte passaparola fra gli host. I cittadini hanno infatti scritto alla Regione raccontando le loro storie ed esperienze, spiegando come utilizzino l’home sharing per far quadrare i conti, in un momento economico non facile, e per permettere ai visitatori provenienti da tutto il mondo di sperimentare un modo di viaggiare autentico, positivo per tutta la regione.

La nuova legge

Da sempre Airbnb è favorevole alla semplificazione degli schemi normativi per chiunque voglia ospitare dei viaggiatori sotto al proprio tetto. Ora, con l’approvazione di questa nuova legge, la Regione Toscana si è messa finalmente all’avanguardia a livello italiano ed europeo nella regolamentazione dei nuovi fenomeni dell’ospitalità turistica.

Va dato merito al Consiglio Regionale, all’Assessore Ciuoffo e al Presidente Rossi di avere trovato la giusta mediazione tra il bisogno di regole efficaci, la libertà di iniziativa economica dei cittadini e la tutela di milioni di consumatori che scelgono l’esperienza dell’home sharing. È stata infatti identificata una soglia all’occasionalità dell’home sharing nel numero di appartamenti condivisi e non nel numero di notti, come inizialmente ipotizzato. Oggi, grazie a questa nuova legge, il discrimine tra occasionali e professionisti è chiaro e sono più semplici gli oneri in capo a chi affitta.

Con la nuova legge:
  • Gli host toscani sono liberi di condividere, con i viaggiatori, fino a due case
  • Non c’è un limite nel numero di notti per gli host che vogliono condividere la casa, fino a due proprietà
  • Gli host non devono cambiare destinazione d’uso della propria casa per condividerla.

Adesso, insieme ai nostri host, continueremo a vigilare affinché lo spirito di semplificazione promosso dalla legge non venga tradito nell’applicazione della norma.

La novità della legge toscana ci mette nelle condizioni di velocizzare il percorso che porterà alla raccolta della Tassa di Soggiorno della Città di Firenze tramite la nostra piattaforma. Come dichiarato anche dall’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune, Giovanni Bettarini: “Adesso che il settore ha una regolamentazione per la prima volta in Italia scatterà la formula del Collect and Remit. In pratica i clienti pagheranno la tassa di soggiorno online  e sarà Airbnb a versarla al Comune. Così grazie ai 10.000 alloggi stimati in città contiamo di passare da 2 a 5 milioni di introiti”.

Vogliamo continuare a essere partner affidabili delle città e delle istituzioni e collaborare con loro per sostenere, in maniera innovativa, l’economia e l’immagine di uno dei Paese più belli del mondo.

Airbnb è divenuto uno strumento fondamentale di integrazione del reddito per le famiglie della classe media colpite dalla crisi: il tipico host di Airbnb in Italia, infatti, guadagna annualmente 2.300 euro, condividendo i propri spazi per 26 giorni all’anno. Nel 2015 sono stati ospitati nel nostro Paese più di 3,6 milioni di viaggiatori, generando un impatto economico pari a 3,4 miliardi (per approfondimenti consultate questi studi). Allo stesso tempo, Airbnb può contribuire a essere una soluzione per alcuni problemi legati al turismo di massa, alla perdita di identità dei centri storici e allo svuotamento dei piccoli Comuni: la nostra community gioca un ruolo fondamentale nella riqualificazione dei quartieri periferici e le prenotazioni di annunci nei borghi minori sono in crescita (+42%) rispetto a quelle nelle grande città. È quest’ultimo un aspetto strategico per tutto il territorio italiano, come sottolineato recentemente anche da ANCI.